
Tempo fa ho voluto dipingere un quadro in omaggio all'AVO.
Come potete vedere, in primo piano ho voluto rappresentare una mano che accoglie e stringe una seconda mano, a simboleggiare la relazione d'aiuto che i volontari AVO (così come tutti i volontari che operano nel sociale) intessono con i loro assistiti. Sullo sfondo ho rappresentato Gesù nell'orto degli ulivi con l'Angelo Consolatore. Perchè questo episodio del Vangelo ? Perché benché figlio di Dio, Gesù in quanto Uomo è - alla vigilia della Passione - turbato, angosciato ed ha paura della sofferenza ("Padre, se vuoi, allontana da me questo calice amaro ...): prova le stesse emozioni che ogni essere umano avverte quando si trova ad attraversare un momento difficile, come - ad esempio - la malattia, la sofferenza, la morte. Il destino di Gesù non viene mutato, dovrà bere il calice amaro, ma a sostenerlo, a consolarlo in questo momento di debolezza viene inviato un Angelo.
Ecco, i volontari AVO sono un pò come quest'Angelo: non abbiamo la bacchetta magica per cambiare il destino degli ammalati (purtroppo a volte non ci riesce neppure la medicina), ma possiamo ascoltare i pazienti, farli svuotare delle loro angosce, rinfrancarli.
Ho scritto anche una poesia, un giorno, dal ritorno dal servizio in ospedale colpita da una certa situazione che avevo visto. S'intitola "Di fronte alla separazione" e recita così: "Nel sudario di quel letto d'ospedale, lei giaceva spossata: malata terminale di cancro. Lui le sedeva accanto stringendole la mano. Nei loro occhi nessuna traccia di disperazione, nemmeno di rassegnazione. Solo silenzio, fatto di mille dolci parole che come musica riempivano la stanza: erano due Angeli che si dichiaravano eterno amore". http://www.recsando.it/asso/avo/informazioni.asp
1 commento:
Complimenti per il blog! Davvero bello! Sono contenta che sei entrata anche tu nel mondo di Blogger! Un bacio
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